UAE Team Emirates, Finn Fisher-Black vede la luce in fondo al tunnel dopo un calvario di 8 mesi: “Spero di poter riprendere da dove avevo interrotto”

Si avvicina il rientro alle corse per Finn Fisher-Black. Il giovane corridore della UAE Team Emirates riattaccherà finalmente il numero sulla schiena tra pochi giorni, al Tour Down Under, dopo essere rimasto lontano dalle corse per ben otto mesi. Una lunga assenza dovuta alla frattura del femore riportata in una caduta avvenuta durante la quarta tappa della Boucles de la Mayenne dello scorso maggio, che ha costretto il talentuoso classe 2001 a interrompere anticipatamente la sua prima annata tra i professionisti. Il neozelandese, che aveva mostrato buone cose nelle categorie giovanili e nei primi mesi da pro’, spera ora di riprendere la crescita da dove si era interrotta per poter mettere in mostra le sue qualità nel nuovo anno.

“Voglio mettermi un po’ di più alla prova – ha dichiarato Fisher-Black a Velonews – Mi sentivo davvero promettente tra gli U23 e quest’anno (2022, ndr) mi sembrava di essere sulla buona strada, ma poi ho avuto questa battuta d’arresto così grande. Spero di poter riprendere da dove avevo interrotto e rendere il 2023 indimenticabile. Il tempo perso mi ha reso più affamato”.

Il 21enne ha quindi ricordato il primo periodo dopo il grave infortunio: “L’inizio è stato molto duro. Le prime otto settimane sono state davvero dure perché non si trattava tanto di ciclismo, ma di cercare di essere di nuovo una persona normale. Ci sono volute sei settimane per scendere dalle stampelle e dalla sedia a rotelle. Quella è stata la parte più difficile, perché perdere il ciclismo per un po’ va bene, ma perdere la vita normale è stato il primo passo difficile”.

“Dopo otto settimane sono tornato in sella e, una volta in sella, ho potuto iniziare a rafforzarmi”, ha proseguito in neozelandese parlando della riabilitazione: “È stata dura perché ho iniziato praticamente dal punto di partenza. Verso il periodo di ottobre, ho iniziato a sentire che ce l’avrei fatta. Ora mi alleno da due mesi solo per incrementare. Ho dovuto iniziare con un’ora leggera al giorno. Ricordo la mia prima uscita, non avevo usato la gamba sinistra per così tanto tempo e ho fatto un’ora di allenamento con mia sorella. Sono tornato ed ero sfinito, sono stato di nuovo con le stampelle per altri tre giorni perché la gamba non era pronta per questo”.

Dopo una così lunga assenza, il corridore della UAE Team Emirates non è sicuro di come reagirà stando in mezzo al gruppo: “Essere di nuovo nel gruppo dopo così tanto tempo potrebbe essere difficile. Forse avrò paura di cadere, ma penso che ogni gara andrà meglio e sono pronto per questo. Sento che, quando hai un incidente del genere, sei quasi meno spaventato, perché ora sai quanto può essere brutto”.

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